sabato 10 gennaio 2009

Bruno Cerasi a Piazza Dante dal 6 al 18 gennaio 2009, ingresso libero


Bruno Cerasi a Piazza Dante Club, dal 6 al 18 gennaio 2009

di
Simona Clementoni

Nato a Bologna il 2 ottobre 1983, Bruno Cerasi è un promettente giovane artista, studente all’Accademia di Belle Arti a L’Aquila. Da sempre appassionato di disegno su carta, dopo essersi dedicato per un certo periodo alla grafica tridimensionale, alla pittura digitale e all’incisione, da poco più di un anno esprime la sua vena creativa principalmente nella pittura su tela.
Le opere in mostra negli spazi espositivi di “Piazza Dante” illustrano in modo piuttosto esauriente il percorso creativo dell’artista.
In una prima fase, Cerasi si esprime in lavori di grandi dimensioni, realizzati con tecnica mista. Sono opere che già presentano il protagonista assoluto della sua pittura: un uomo senza volto, un manichino metafisico che opera da “serratura” o filtro attraverso cui fluisce la realtà; una realtà a volte deformata, paradossale o esagerata come in Donna flessuosa, oppure opprimente e minacciosa come in Lo uccidiamo ogni giorno, in cui gli eventi che quotidianamente ci angosciano e ci prostrano sono rappresentati, sullo sfondo, dalle pagine dei giornali, il cui inchiostro si aggruma fino a delineare la figura umana in primo piano, letteralmente crocifissa e trafitta al cuore. Dentro di me è comunque inverno rappresenta lo scarto che si può creare tra la realtà, espressa dalla spirale d’oro che rappresenta il sole e l’estate, e l’interiorità umana, la cui condizione di disagio è evidenziata dal prevalere di colori freddi e dallo sfondo totalmente scuro; un intimo inverno che l’estate circostante non riesce a scaldare. Ultima opera di questa prima fase, caratterizzata da una visione piuttosto cupa e pessimista della realtà, è Vittime di profonde lacerazioni che, se da un lato presenta ancora il motivo dell’essere umano dilaniato e metaforicamente aggredito da artigliate mani, dall’altro evolve già verso una visione più luminosa e gioiosa della vita, in cui i temi dell’abbraccio e del volo divengono assolutamente prevalenti.
Si tratta di olii su tela di dimensioni più piccole, generalmente 50x70.
Sono nato sognando, Io e lei, Il nostro posto segreto, La consegna delle ali: sono solo alcuni dei titoli che parlano di una totale inversione di tendenza, di una sorta di rinascita, di un equilibrio ritrovato che si esprime prima di tutto nei colori, più vivi e solari, ma anche nella maggiore consapevolezza tecnica che l’artista sta acquisendo grazie ai preziosi insegnamenti di un paesaggista, da cui sta apprendendo anche le tecniche e i segreti della pittura ad olio. Costante rimane, in primo piano, la presenza della figura dell’uomo privo di tratti fisiognomici, addolcita e sostenuta dal suo doppio femminile; sullo sfondo, tenui paesaggi metafisici, testimonianza del lavoro che l’artista sta compiendo per perfezionare la tecnica pittorica. È proprio questo il primo obiettivo di Bruno Cerasi per il quale l’arte è bellezza e perfezione; una figura umana o un paesaggio devono essere prima di tutto tecnicamente impeccabili. Da qui il tributo orgoglioso dell’artista a Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, René Magritte e Mark Kostabi, i suoi grandi maestri della tecnica pittorica benché, quanto a contenuti e tematiche, si senta molto più affine a Francis Bacon e Marc Chagall.

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